Pavimentazione in coccio pesto

 

 

Battuto di cocciopesto

Il “battuto di cocciopesto” realizzato dalla Future Building consiste in un massetto gettato in opera in cui vi è un primo strato di calcestruzzo di circa 8 cm. con affogata rete elettrosaldata filo 6-8 maglia 15 sul quale viene posato, “fresco su fresco”, uno strato di “cocciopesto” di circa 3-5 cm. Questo secondo strato consiste in una miscela composta di calce, cemento, sabbia, scaglie di argilla cotta di opportuna granulometria ed, eventualmente, pigmenti di ossidi minerali aggiunti al fine di ottenere colorazioni particolari, oltre a quella naturale color salmone.

Nella realizzazione tradizionale, il battuto di cocciopesto presentava uno spessore medio reso di circa 7-8cm, ottenuto dopo periodica battitura di un getto di circa 10-12 cm. La battitura, realizzata a mano con ausilio di martelli in legno di ulivo e protratta per circa 7-10 giorni consecutivamente, consentiva l’ottenimento di un piano di calpestio compatto e duro; attualmente, la battitura è sostituita da una costipatura e levigatura mediante “elicotteri” a lame, e successivamente avviene un passaggio con spazzole rotanti, al fine di “lavare” lo strato superficiale di cemento portando a vista le scaglie di argilla.

Il massetto va riquadrato in quadroni non superiori a 3,0×2,5 ml., mediante tagli realizzati nel massetto mediante sega a disco da effettuarsi a presatura avvenuta e stagionatura avviata. I giunti possono essere sigillati mediante guarnizioni in pvc, o mediante stuccatura.

Caratterstiche principali:

Si tratta di un prodotto naturale che, per tipologia costruttiva ed effetto estetico finale, richiama tipologie di lavorazioni tradizionali. Il massetto presenta notevole consistenza e robustezza, pur restando “vivo”, ovvero la superficie a vista del massetto subisce nel tempo una “stagionatura” anche visiva, pur conservando le medesime caratteristiche di resistenza e compattezza nel tempo.

Impieghi specifici

Il battuto di coccio pesto trova le sue applicazioni più consone nella realizzazione di viali e vialetti, di piccoli slarghi e piazzette, e comunque in quei luoghi in cui il contesto storico e architettonico richiedano tipologie costruttive di tipo tradizionale, pur garantendo elevati parametri di resistenza all’usura.

Tonachino di cocciopesto

Descrizione:

L’ intonachino di cocciopesto è un intonachino che impiega legante di calce idraulica naturale bianca e polveri di cocciopesto rosso, formulato nel pieno rispetto delle regole tradizionali.

La miscelazione dei due componenti con l’acqua, al momento dell’utilizzo, sviluppa dei silicati che accrescono la tenacità del rivestimento e creano un’idrorepellenza naturale, migliorando al contempo la traspirazione e l’elasticità. La finitura è a frattazzo: liscio, pettinato, lavato, spruzzato, marmorino.

Il coccio utilizzato per l’impasto è un macinato, disidratato, derivato dalla frantumazione di mattoni, tegole e coppi, cotti a basse temperature (900°C – 1000°C)

Per quanto riguarda i colori: usato al naturale ha tonalità dal rosa chiaro a Siena bruciato, miscelato con sabbie naturali dal grigio chiaro all’antracite. Può anche essere in tonalità dal giallo Napoli all’ocra, dal beige al marrone, etc.

 

Caratteristiche principali:

Si tratta di un prodotto naturale, bio-compatibile esente da cemento, produce una reazione idraulica che migliora le caratteristiche degli intonaci e delle malte, migliorando le resistenze meccaniche, colorando naturalmente la malta additivata. Altra caratteristica è che consente la traspirazione della muratura. Può essere realizzato in granulometria fine, media e grossa (0-1,5 / 0-3 / 0,7 mm.).

Impieghi specifici

Il “Cocciopesto  può essere utilizzato come intonaco di sottofondo, come intonaco di finitura, come malta di allettamento per murature in pietra o mattoni, come malta per pavimenti tipo Pastellone o Battuto alla Veneziana, come sigillante per fughe i pavimenti e murature.

Voce di capitolato

Esecuzione di intonaco tipo “tonachino o intonaco di cocciopesto”, ottenuto mediante utilizzo di una miscela di calce, cemento, sabbia, scaglie di argilla cotta di opportuna granulometria e pigmenti di ossidi minerali al fine di ottenere la colorazione indicata e approvata dalla Direzione dei Lavori, ovvero in confezioni già premiscelate pronte all’uso, per uno spessore medio reso di circa 2-3 cm, previo ringrosso sottostante, ottenuto dopo diverse operazioni di battitura al fine di rendere compatto il nuovo intonaco, con trattamento di patinatura finale, mediante l’utilizzo di panni di lana, per meglio evidenziare le scaglie di argilla cotta in opera.